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Di cosa parla The Smart Working Book

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smartworking, 3B

Smart Working, o Lavoro Agile, sono tra le parole più chiacchierate nel mondo business 2015. Il concetto di Smart Working vede il singolo professionista (dipendente o freelance) – worker come punto cruciale dell’organizzazione. Tale approccio lo rende più responsabile e autonomo, più sereno e in grado di migliorare il suo equilibrio tra vita privata e professionale. Tutto si traduce in una maggiore efficacia lavorativa e in una valorizzazione delle attività svolte. Un insieme coeso, in termini di coordinamento e collaborazione, di worker è la base dell’organizzazione moderna: un’organizzazione più flessibile rispetto a quella tradizionale, che tutti noi conosciamo…Continua a leggere scaricando l’eBook…

Perché un libro sullo Smart Working

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Vogliamo condividere le nostre esperienze olandesi e italiane sullo smart working. Avendo fondato una startup con un’impostazione smart fin dall’inizio, riteniamo opportuno raccontare perché questo approccio consente di lavorare meglio, con la speranza che le nostre idee ed esperienze possano esser utili anche ad altre organizzazioni, siano esse aziende profit o enti no profit. Non crediamo sia necessario creare un template unico e perfetto in quanto ogni organizzazione ha la sue dinamiche e caratteristiche e merita un approccio tailor made…Continua a leggere scaricando l’eBook…

Chi ha scritto The Smart Working Book

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Cosa dicono gli esperti dello Smart Working

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Demetrio Migliorati

Demetrio Migliorati

Digital Workplace and Innovation Manager Mediolanum

«Lo smart working è applicazione delle discipline digitali, sociali e comportamentali per attivare un “nuovo modo di lavorare” basato sulla condivisione della conoscenza, collaborazione e trasparenza, caratterizzato da un appiattimento delle strutture organizzative ed un alto livello di trust. L’obiettivo dello smart working è l’incremento della performance organizzativa e il miglioramento del work-life balance: accesso alle postazioni di lavoro in mobilità o da casa, rimozione di sistemi di controllo basati sulla “quantità” di ore lavorate, utilizzo di team interdisciplinari, costruzione di “spazi” di lavoro basati su uno scopo (la condivisione, il brainstorming, la concentrazione, etc) e non sulla struttura organizzativa (i.e. smart workplace)»

Erik Veldhoen

Erik Veldhoen

uno dei fondatori dello smart working olandese

«È la metodologia che ci consente di essere sempre connected con le nostre informazioni e con le persone con cui collaboriamo. Grazie allo smart working abbiamo la libertà di gestire la nostra vita e di migliorare drasticamente il nostro work-life balance. Per me lo smart working è iniziare la giornata in cucina e, mentre fai colazione, pensi a come organizzare e gestire al meglio la tua giornata. Hai la possibilità di restare a casa o fare qualcosa nella zona in cui vivi. Decidi di lasciare il tuo quartiere soltanto quando ne hai un buon motivo, quando hai bisogno di un posto alternativo per ispirarti o per seguire un workshop interessante»

Frans van Rooij

Frans van Rooij

Imprenditore e coach, Performance Coaching

«Non è possibile dare un’unica risposta alla tua domanda. Dal punto di vista dell’ ICT si tratta di raggiungibilità, hardware e software. Per un architetto è logistica, si traduce su come arredare il nuovo concept di ufficio e associarlo all’idea di lavoro flessibile. Quando parliamo di rinnovare una struttura aziendale, siamo soliti parlare delle quattro T:
Task: di che cosa mi occupo e quali sono i miei risultati (deliverables);
Team: con chi collaboro;
Tempo: quando svolgo i task;
Tecnica: come entro in contatto con le persone del team con cui collaboro»

Sandro Ansink

Sandro Ansink

Program Manager Flex4Flex, il programma smart working dell’Autorità dei Mercati Finanziari olandese

«Fiducia, dare più responsabilità ad ogni worker. Se dai fiducia, i worker possono diventare “proprietari del loro lavoro”. Hanno più libertà nel gestirlo e, in tal modo, riescono a bilanciarlo al meglio con la vita privata. Sono convinto che libertà e una maggior fiducia siano le basi per creare worker migliori. Se fai in modo che ogni worker possa autogestire il proprio lavoro e, soprattutto, il modo in cui lo fa, aumenterà la motivazione intrinseca. Secondo me questo è un fenomeno universale»

Rob Janssen

Rob Janssen

Program Manager iDiplomacy presso il Ministero degli Esteri olandese

«Libertà. La libertà necessaria per arrivare ad operare nel miglior modo possibile, svolgendo il proprio lavoro in base a dei risultati ben definiti. smart working è la possibilità di decidere dove, come e con chi svolgere il tuo lavoro»

Silvia Zanella

Silvia Zanella

Global Social Media & Online Media Director, Adecco Group

«Adottare una politica di smart working significa ridisegnare processi organizzativi, saper fare leva su una flessibilità buona, rivedere modelli di compensation e di valutazione delle performance: in sintesi, ripensare completamente la valorizzazione di ciascuno all’interno dell’azienda. Oltre a essere preparato, serve anche un management che sia coraggioso»

Hermien van Triest

Hermien van Triest

Program Manager smart working del Ministero degli Esteri olandese

«Per me lo smart working rappresenta un dialogo estendibile a tutti i processi di lavoro. Si caratterizza per l’utilizzo di tool che rendono più flessibile il lavoro e per un nuovo ruolo del manager. Infatti il nuovo tipo di leadership prevede maggiore coinvolgimento da parte dei datori di lavoro»

Arnold Struik

Arnold Struik

Director Marketing & Design di Ahrend

«È importante non confondere questo concetto con quello di telelavoro. Il punto centrale dello smart working consiste, infatti, nel rispondere alla domanda: come posso organizzare autonomamente il mio lavoro e poterlo svolgere nel modo più efficiente possibile?»

Marco Minghetti

Marco Minghetti

Associate Partner Openknowledge ed esperto Humanistic Management

«Lo smart working è l’approccio innovativo all’organizzazione del lavoro che si caratterizza per flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari di lavoro e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati» (Sole24Ore)

Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano

Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano

«Nuovi modi di lavorare caratterizzati da maggiore flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una crescente responsabilizzazione sui risultati»

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